Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy (Oct 2003)
Variabilità microsatellitare in popolazioni italiane di martora, <em>Martes martes</em>
Abstract
La martora, <em>Martes martes</em>, è un mustelide storicamente presente su gran parte del territorio italiano, soprattutto dove siano presenti foreste mature altamente strutturate e ricche di risorse. Nel corso dei decenni passati, cause quali la deforestazione con conseguente frammentazione dell'habitat, la caccia e la persecuzione da parte dell'uomo hanno portato ad un sensibile declino sia nel numero d'individui sia di popolazioni in tutta l'Europa. Frammentazione degli areali e diminuzione del numero di soggetti costituiscono le cause principali di un limitato flusso genico con conseguente formazione di popolazioni isolate di martora e perdita di variabilità genetica (Kyle <em>et al.</em>, 2003). Per queste ragioni la martora risulta attualmente tutelata secondo quanto previsto dalla Convenzione di Berna (appendice III) e dalla Direttiva europea 92/43/CEE "Habitats & Species". Di fronte a prospettive di tipo conservazionistico, diventa necessario disporre di metodologie per la valutazione della variabilità residua nella specie a livello d'individui e di popolazioni. Secondo numerosi Autori, i microsatelliti costituiscono marcatori molto efficaci nella descrizione della struttura genetica e della storia demografica di specie (Beaumont & Bruford, 1999; Linares, 1999). Il presente lavoro propone i risultati ottenuti attraverso il confronto di due campioni costituiti da individui di <em>Martes martes</em> provenienti dalla Sardegna (25 esemplari) e dal territorio italiano (6 esemplari). L'analisi è stata condotta a livello di 7 loci microsatellitari dinucleotidici polimorfici. Il valore di F<sub>ST</sub> calcolato dal confronto dei due gruppi è risultato pari a 0,102 e ricade nel <em>range</em> di variazione identificato di recente in popolazioni nord-europee di martora (Kyle <em>et al.</em>, 2003). L'analisi della varianza molecolare (AMOVA), condotta a due livelli gerarchici, ha permesso in particolare di ripartire la varianza del campione nelle componenti inter-gruppi (10,25% del valore totale) ed intra-gruppi (89,75%), suggerendo l'esistenza di una differenziazione genetica tra i due <em>pools</em> di individui. È stato effettuato anche un test per l'assegnazione dei genotipi (genotype assignment test, Paetkau 1995, 1997; Waser & Strobeck, 1998), che ha prodotto risultati in stretto accordo con la provenienza geografica dei campioni analizzati: nonostante il piccolo numero d'individui provenienti dalla penisola, tutti i genotipi identificati sono stati assegnati con successo al gruppo d'origine. Tale risultato indica ulteriormente come la variabilità descritta dai 7 loci microsatellitari permetta di identificare con successo le differenze genetiche esistenti tra i due gruppi.