Philosophy Kitchen (Oct 2013)

Da Lascaux ai junkspaces (passando per Ippodamo da Mileto)

  • Giovanni Leghissa

DOI
https://doi.org/10.13135/2385-1945/4203
Journal volume & issue
Vol. 2, no. 1

Abstract

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Dire lo spazio, nominarlo affinché l’immagine che se ne rende corrisponda a qualcosa di univoco, non è impresa facile. Come l’essere, anche lo spazio si dice in molti modi. E non stupisca l’accostamento: dopo l’ubriacatura inflittaci da coloro che volevano farci credere che l’essere è tempo, si è capito che è meglio riflettere sulla spazialità se si vuole davvero comprendere in che modo gli umani (e non solo loro) attraversano le durate storiche e le epoche dell’essere.