Aristonothos (Jul 2022)

Predatori esotici e prede nostrane nell’invenzione pittorica della Tomba dei Demoni Azzurri (V secolo) della necropoli di Monterozzi, a Tarquinia

  • Marco Masseti,
  • Gloria Adinolfi,
  • Rodolfo Carmagnola,
  • Maria Cataldi,
  • Luciano Marras

DOI
https://doi.org/10.54103/2037-4488/18106
Journal volume & issue
no. 18

Abstract

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L’impiego delle più sofisticate tecniche di rilevamento delle antiche pitture murali, mediante imaging multispettrali con analisi multivariate hanno consentito la restituzione e l’elaborazione grafica virtuale della decorazione pittorica murale della Tomba dei Demoni Azzurri (450–430 a.C.) della necropoli di Monterozzi, a Tarquinia (Viterbo, alto Lazio). È stato così possibile analizzare il programma iconografico originariamente concepito per la tomba, che comprendeva scene di caccia cui partecipavano prede autoctone e predatori esotici fra cui alcuni felidi vicino-orientali e/o nordafricani il cui uso come ausiliari venatori sarebbe qui documentato per la prima volta. The use of the most sophisticated techniques for the detection of ancient wall paintings, by means of multispectral imaging with multivariate analysis, has enabled the restitution and virtual graphic elaboration of the pictorial wall decoration of the Etruscan Tomba dei Demoni Azzurri (450-430 BCE) of the Monterozzi necropolis in Tarquinia (Viterbo, upper Latium). It was thus possible to analyse the iconographic programme originally conceived for the tomb, which included hunting scenes involving indigenous prey and exotic predators, including Near Eastern and/or North African felids whose use as hunting auxiliaries is documented here for the first time.

Keywords