Altre Modernità (Nov 2022)

“Un ospite vile”: l’epidemia di colera in Russia nell’epistolario di A. P. Čechov

  • Luizetta Falyushina

DOI
https://doi.org/10.54103/2035-7680/19189
Journal volume & issue
no. 28

Abstract

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Nella vasta produzione letteraria di A. P. Čechov sono presenti testimonianze scritte durante il periodo della quinta ondata della pandemia di colera. Originatasi in India e in Asia Centrale nel 1883, arrivò in Russia negli anni 1892-1893, dove causò la morte di circa 400 000 persone. Čechov, in quanto medico di professione, nel 1892 si dedicò all’attività di dottore, fornendo cure ai contadini dei numerosi villaggi situati intorno alla sua tenuta di Melichovo, rifiutando qualsiasi compenso. Questa esperienza si riflette sia nei documenti relativi alla sua attività professionale, sia nella sua eredità epistolare, che viene considerata dagli studiosi parte integrante della sua prosa letteraria in quanto ne presenta le stesse caratteristiche stilistiche e narrative. Questo articolo analizza la rappresentazione di quei tragici eventi da una doppia prospettiva: da un lato dal punto di vista di Čechov-medico e dall’altro dal punto di vista di Čechov-scrittore. Si pone attenzione ai seguenti aspetti: 1) la descrizione del colera come un essere animato, tratto tipico del meccanismo di mitologizzazione della malattia nell’immaginario collettivo; 2) la rappresentazione degli umori apocalittici presenti nel popolo, che conferiscono all'epidemia lo status di punizione celeste; 3) la considerazione dei focolai dell’epidemia come ʻspazi mortiʼ.

Keywords