Formazione & Insegnamento (Aug 2018)
Il riconoscimento della superdotazione tra vecchie prospettive e nuovi orizzonti
Abstract
L’uguaglianza rappresenta uno dei valori fondamentali della società democratica e un diritto inalienabile per gli individui che ne fanno parte. Allo stesso tempo, non si può non riconoscere, nell’uguaglianza, il diritto alla diversità che sancisce, incondizionatamente, il diritto di ognuno alla maturazione consapevole della propria identità personale e sociale. Il sottile velo che separa il concetto di normalità dal concetto di diversità dà, spesso, adito a facili generalizzazioni e ad aprioristiche prese di posizione sul significato/ senso del termine diversità. La valutazione sociale della normalità scaturisce, infatti, in maniera preponderante, da aspettative e giudizi di valore socialmente percepiti dove, raramente, si inserisce il problema della superdotazione come particolare forma di diversità. L’importanza dell’influenza ambientale e sociale nello sviluppo della superdotazione e del potenziamento cognitivo è stato il motivo trainante dell’azione di Federica Mormando e di Don Calogero La Placa che, seppur da diverse angolazioni prospettiche, si sono battuti per il riconoscimento dei bambini superdotati e del loro diritto ad essere opportunamente inseriti nei percorsi di formazione/educazione.