Between (Nov 2017)
The Tragedy of Migrants. Gabriele Del Grande's Reportage
Abstract
L’espressione "Tragedia dei migranti" che ciclicamente compare nei notiziari televisivi, seppur evocando la categoria del tragico, non suscita nessuno dei sentimenti che caratterizzano questa forma di spettacolo. Lo spettatore infatti è portato a considerare i naufragi nel Mediterraneo il frutto di un destino ineluttabile, senza quindi intravedere alcuna possibilità da parte sua di intervenire sulla realtà. Mamadou va a morire e Il mare di mezzo di Gabriele Del Grande dimostrano come i naufragi dei migranti nel Mediterraneo non siano parte del disegno divino di un deus absconditus, ma una delle drammatiche conseguenze della crisi economica della contemporaneità. Esibendo i meccanismi sottesi al fenomeno della migrazione, l’autore mostra i presupposti razionali sui quali questa si fonda e suggerisce come i suoi esiti drammatici possano essere contrastati a livello individuale e collettivo. Questo articolo si propone di dotare di un senso più pieno l’espressione "tragedia dei migranti": per fare ciò si rintraccerà all’interno dei reportage la riemersione di alcuni topoi della tragedia greca. Verrà inoltre individuata tra gli individui incontrati da Del Grande nei suoi viaggi e i personaggi della tragedia greca una serie di analogie in grado di restituire alla condizione del migrante una reale potenzialità tragica.
Keywords