Tabula (Jan 2015)

Poetesse o cortigiane? I pregiudizi sull’istruzione femminile nelle opere letterarie rinascimentali

  • Martina Damiani

DOI
https://doi.org/10.32728/tab.13.2.2015.07
Journal volume & issue
no. 13/2
pp. 90 – 103

Abstract

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I critici sono concordi nel riconoscere ai trattati pedagogici rinascimentali una propensione all’emancipazione culturale femminile. Il presente lavoro ha ricercato invece un altro aspetto, finora trascurato: i pregiudizi nei confronti dell’istruzione femminile presenti in alcune opere letterarie in concomitanza alla comparsa delle prime poetesse. Il preconcetto dello scrittore sembra nascere quando la donna diventa sua rivale in un campo di monopolio maschile: la letteratura. Avvalendosi dei gender studies si è dimostrato che diverse opere cinquecentesche identificano il silenzio femminile con la castità e l’abuso della parola con il malcostume. In particolare, la funzione della cortigiana, la prostituta colta e raffinata, è stata studiata mediante un approccio neostoricistico, che ha consentito di riconoscere in essa la rappresentante del pessimo influsso della cultura sulle donne. In quest’ottica, le competenze delle cortigiane come scrittrici appaiono messe in dubbio e ridotte a stratagemmi per ingannare gli uomini, mentre, in generale, nella denigrazione delle poetesse si cela la pretesa di ristabilire l’ordine sociale, compromesso dalla parte attiva che iniziavano a ricoprire le donne nel primo Cinquecento.

Keywords