Altre Modernità (May 2021)

Abbattere muri (in)visibili Confini, migrazioni e arte contemporanea

  • Cristina Balma-Tivola

DOI
https://doi.org/10.13130/2035-7680/15552
Journal volume & issue
no. 25

Abstract

Read online

L’arte contemporanea che volge la propria attenzione a indagare la situazione geopolitica del mondo attuale lavora da tempo sui confini visibili e invisibili che separano persone, società e culture. La produzione sul tema della reificazione dei confini transnazionali attraverso barriere fisiche (quali i muri) o naturali (quali il mare) è ormai vastissima sia per quantità di lavori prodotti, sia per eterogeneità di forme in cui si esprime. Per la gravità delle conseguenze della loro gestione sulle persone che cercano di attraversarli e per la portata dei discorsi che, inizialmente locali, si rivelano poi potenzialmente universali, due aree rappresentano casi emblematici: il confine tra Messico e Stati Uniti e il bacino del Mediterraneo. L’arte contemporanea si concentra anch’essa su queste aree, con contributi che spesso risuonano con quelli di altre discipline (antropologia, border studies). Facendo riferimento ad alcune opere tra quelle ivi realizzate negli ultimi vent’anni, si individueranno alcune ricorrenze nei discorsi promossi (denuncia delle situazioni contingenti, critica al colonialismo foriero delle discriminazioni attuali, analogie che connettono gli esseri umani al di là della loro variabilità culturale), giungendo a individuare il denominatore comune finale di questi lavori nella volontà di mettere in discussione e abbattere non solo i muri, ma anche i confini, visti come residui di modalità coloniali di relazione tra gli esseri umani ormai non più accettabili.

Keywords