Comparatismi (Dec 2020)
La rappresentazione delle emozioni
Abstract
All’inizio del Novecento la comunità scientifica ha indagato a fondo con gli strumenti allora disponibili quegli elementi permanenti ricorrenti e transculturali che sono stati chiamati di volta in volta motivemi (dai narratologi), archetipi (dagli psicoanalisti o Pathosformeln, come li definì Aby Warburg. Il contributo ridefinisce il concetto di memoria inconscia o mneme nel pensiero warburghiano e le radici medico-scientifiche di molte sue riflessioni, per poi giungere ai contributi che le neuroscienze, dalla fine del Novecento, hanno dato a una ridefinizione del modo in cui l’uomo rappresenta convenzionalmente le emozioni. L’architettura del cervello limbico rilevata attraverso il neuroimaging consente oggi non solo di dare una spiegazione più analitica delle intuizioni di Warburg, anche attraverso la rilettura computazionale offertane da Franco Moretti, ma di ridisegnare la grammatica delle emozioni e la sua semiotica globale.__At the beginning of the twentieth century the scientific community thoroughly investigated with the tools then available those permanent recurring and transcultural elements that were called from time to time motivemi (by narratologists), archetypes (by psychoanalysts or Pathosformeln, as Aby Warburg defined them. The contribution redefines the concept of unconscious memory or mneme in Warburgian thought and the medical-scientific roots of many of his reflections. Subsequently it analyzes the contributions that neurosciences, since the end of the twentieth century, have given to a redefinition of the way in which man conventionally represents emotions. The architecture of the limbic brain detected through neuroimaging allows today not only to give a more analytical explanation of Warburg’s intuitions, also through the computational rereading offered by Franco Moretti, but to redesign the grammar of emotions and its global semiotics.
Keywords