Lexicon Philosophicum (Mar 2024)

Cogitatio e Res cogitans. La genesi della distinzione fra sostanza e attributo principale

  • Igor Agostini

DOI
https://doi.org/10.19283/lph-202210.836
Journal volume & issue
no. 10
pp. 99 – 145

Abstract

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Questo articolo ritorna sulla dibattuta questione dei rapporti fra sostanza ed attributo principale proponendo un approccio diacronico per la sua soluzione e, segnatamente, individuando nelle Tertiae responsiones la genesi della suddetta distinzione. Hobbes contesta a Descartes un errore categoriale nel passaggio da cogitatio a res cogitans, stigmatizzando l’uso della nominazione del concreto cogitans mediante termini astratti. Descartes riconosce l’uso, nelle Meditationes, di un vocabolario di termini astratti, segnatamente di cogitatio per nominare il soggetto pensante, spiegandolo con l’opportunità di distinguere l’essenza della sostanza pensante da ciò che ad essa non pertiene; ma, per neutralizzare l’errore categoriale denunciato da Hobbes, introduce una distinzione, fra res cogitans e cogitatio quale ratio communis degli atti cogitativi, che modifica tacitamente l’insegnamento delle Meditationes e che avvia la transizione verso l’ontologia dei Principia. Tale distinzione, che di lì in poi sarà utilizzata nelle Responsiones, è all’origine della distinzione di ragione fra sostanza ed attributo principale teorizzata nei Principia, e del tutto inoperante nelle Meditationes, dove agisce un’identificazione senza ulteriori specificazioni della res cogitans con la cogitatio, come conferma altresì l’assenza, nell’opera nel 1641 e negli anni precedenti, di una teoria della distinzione di ragione applicata alla sostanza e del concetto di ‘attributo’, inteso quale proprietà specifica della sostanza, che sarà operante nei Principia.

Keywords