Linguistica (Dec 1991)

Due etimologie venete ed istriane

  • Alberto Zamboni

DOI
https://doi.org/10.4312/linguistica.31.1.299-302
Journal volume & issue
Vol. 31, no. 1

Abstract

Read online

Un isolato dialetto del Medio Agordino (La Valle, BL) attesta per 'ginepro' (Juniperus eommunis L., d'altronde compattamente designato come dzené(i)ver, deneore) il termine bozičo che richiama il busicio dato già per l'area bellunese dal Soravia (1877, 108). II Pellegrini (1964, 28 enota 51) ne riscontra il perfetto corrispondente del Veneto orientale buzíčo documentato al p. 356 (S. Stino di Livenza) dali' AIS 599 e l'accosta senz'altro al padovano (in realtà piuttosto veneziano di terraferma) brusiehio (eh = (č)!) segnalato dal Patriarchi (1821, ma I'ed. 1775) e che si giustificherebbe con l'intrusione di 'bruciare' dal noto usodi bruciare le bacche della pianta per suffumigi, cfr. il ted. regionale Feuerbaum (su cui Marzell 2/1972, 1091) e anche il tipo brusìn dell'alta Val di Sole (Pedrotti-Bertoldi 1931, 206s.). Si osservi che anche il grande repertorio poliglotta del Nemnich (3/1794, 267) dà esplicitamente brusichio per Venezia. Sul tipo e sull'etimo il Pellegrini ritorna più avanti (1982, 185) riassumendo la bibliografia precedente e aggiungendo documentazioni dall' ASLEF: bo/ič al p. 172 (Chions, PN) e ancora nel friulano occidentale (in pratica sempre nella zona di confine col veneto) sbrodicio, sbradicio a Budoia (AppiSanson 1970, 28);

Keywords