Medea (Jul 2016)

Annotazioni su archeologi(a) e antropologi(a)

  • Giulio Angioni

DOI
https://doi.org/10.13125/medea-2427
Journal volume & issue
Vol. 2, no. 1

Abstract

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Il centro di queste annotazioni è che l’archeologia quanto l’antropologia devono continuamente fare i conti con l’abitudine millenaria occidentale a scindere la vita in vari ambiti (il fare, il dire, il pensare, il sentire…) e a ordinarli in gerarchie d’importanza. Forse il maggiore compito conoscitivo e pratico di ogni antropologia e di ogni archeologia è riuscire a tener connessi alla pari, facendoli così diventare utili ‘verità’, sia che tutto il mondo è paese e sia che paese che vai usanza che trovi, per capire e usare il positivo ed evitare il negativo di prescrizioni che vogliono moglie e buoi dei paesi tuoi, o che wright or wrong, my country. Attenersi solo all’umana invarianza o identità, o attenersi solo alla varietà dei modi di vivere, è causa di grandi sviste e di più fatali guai. Archeologi e antropologi dovrebbero sapere meglio di altri che se gli uomini sono sempre identici e sempre diversi, non sono riducibili né alla loro identità di specie né alla loro diversità di modi di vita.

Keywords