Medea (Jul 2016)

Beni comuni, sistemi comunitari e usi civici: riflessioni a partire da un caso regionale

  • Fabio Parascandolo

DOI
https://doi.org/10.13125/medea-2428
Journal volume & issue
Vol. 2, no. 1

Abstract

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All’inizio del XIX secolo le ‘arcaiche’ collettività rurali sarde erano in grado di riprodursi in base a modelli di sussistenza relativamente indipendenti. I loro modelli economici locali erano influenzati ma non determinati dallo Stato, né tanto meno dal mercato. Gli usi di terre e di risorse collettive (beni comuni) mediante sistemi agrari comunitari sono stati ampiamente praticati fino all’avvio dei processi di modernizzazione. Per sopravvivere, queste micro-società avevano bisogno di mantenere gli equilibri agroecologici. Perciò praticavano combinazioni di metodi agricoli, forestali e pastorali che non mettessero a repentaglio i cicli di rigenerazione del vivente. In tempi di crisi dei modelli di sviluppo locale, questi sistemi di utilizzo delle risorse mostrano rilevanti aspetti di adeguatezza sociale ed ecologica. Vale la pena di riconsiderare il recupero di questi schemi organizzativi, ed è inoltre importante intraprendere un approccio approfondito ai loro caratteri civici, per mettere in evidenza le relazioni tra pratiche di comunanza e problematiche relative allo sfruttamento delle risorse naturali rinnovabili.

Keywords