Between (Jun 2014)

To say, to act, to see. Visual Rethorics in Pasolini Project by Motus

  • Stefania Rimini

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/1164
Journal volume & issue
Vol. 4, no. 7

Abstract

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L’obiettivo del saggio è individuare e analizzare le principali strategie visuali messe in atto da Motus all’interno del Progetto Pasolini. In Come un cane senza padrone (2003) e L’ospite (2004), rispettivamente ispirati a Petrolio e Teorema, Motus sperimenta, infatti, nuovi codici performativi, e soprattutto elabora un paradigma drammaturgico inedito, basato sul cosiddetto «film di letteratura». È il cinema a suggerire la giusta via per dar corpo ai fantasmi pasoliniani, e così gli attori si trovano a fare i conti con un apparato visivo che non si riduce a semplice sfondo ma si aggiunge alla messinscena come segno carico di espressività. Attraverso il concetto di scrittura scenica, si intende procedere a una attenta disamina dei principali nodi semantici (e retorici) degli spettacoli di impronta pasoliniana, ultima prova per Motus di una performatività intermediale, ormai avviata verso consistenti processi di sottrazione e svuotamento.

Keywords