Formazione & Insegnamento (Apr 2017)
La metodologia CLIL nella scuola Secondaria di II° grado: evidenze, problemi, prospettive: il caso del Salento”
Abstract
L’articolo presenta i risultati del 1° Report di Monitoraggio sull’attuazione del CLIL (Content Language Integrated Learning) nelle Scuole Superiori della provincia di Lecce, una città del sud Italia. Questa metodologia è diventata obbligatoria nell’anno scolastico 2014/2015 in tutte le ultime classi dei Licei e degli Istituti Tecnici e nelle terze classi dei Licei Linguistici. Essa consiste nell’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera, cioè in una lingua veicolare, preferibilmente in lingua Inglese. Le difficoltà incontrate dagli Insegnanti e dai Dirigenti Scolastici sono state molteplici poiché, come da loro dichiarato, hanno dovuto fronteggiare una situazione in cui non erano adeguatamente preparati. Gli studenti impegnati in questa metodologia hanno, di norma, un’età compresa tra 16 e 19 anni, ma la sperimentazione attuata in alcune scuole ha coinvolto studenti dai 14 ai 15 anni. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario somministrato ai Dirigenti delle Scuole Superiori di Lecce e provincia (n. = 45 scuole) per quanto riguarda l’uso di CLIL. Il Report mostra la presentazione dei dati quantitativi, riferiti al numero delle classi e degli insegnanti coinvolti e le discipline trattate nelle singole scuole. I dati qualitativi, invece, si riferiscono ai commenti, alle opinioni ed alle prospettive dei Dirigenti relativamente all’organizzazione e alla efficacia dei corsi di formazione, ai problemi ed ai dubbi emersi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di verificare gli effetti di un migliore apprendimento, se ci fosse, attraverso il CLIL, nella lingua, nei contenuti e nelle competenze.