Diségno (Jun 2024)

Artefatti analogici per la Scienza delle costruzioni. Una perlustrazione critica

  • Maurizio Marco Bocconcino,
  • Mariapaola Vozzola,
  • Martino Pavignano

DOI
https://doi.org/10.26375/disegno.14.2024.13
Journal volume & issue
no. 14

Abstract

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Il Disegno costituisce da tempo immemore il linguaggio visuale alla base di tutte le attività che fanno capo al mondo del costruire. Esso è infatti il «luogo conoscitivo e creativo in cui l’idea nasce e si rivela nelle sue potenzialità» e grazie ai suoi statuti permette di prefigurare, configurare, realizzare e analizzare criticamente la costruzione (Purini 2010). Tra i suoi strumenti merge il modello analogico in scala quale espressione tangibile del pensiero progettuale (Smith 2004), esempi paradigmatici sono il modello del progetto per la basilica di San Pietro (1539-1546) di A. da Sangallo il Giovane e il modello della cupola di San Gaudenzio (1840) di A. Antonelli. Da tempo immemore il Disegno è il linguaggio visuale di tutte le attività che fanno capo al mondo del costruire, poiché permette di prefigurare, configurare, realizzare e analizzare criticamente la costruzione. Tra le sue applicazioni emerge il modello analogico in scala quale espressione tangibile del pensiero progettuale. Ma cosa accade se l’oggetto rappresentato non è un’opera architettonica strictu sensu, ma un brano strutturale di un edificio o manufatto ingegneristico? Si offre qui una riflessione sui modelli atti all’esplorazione dell’essenza strutturale di opere architettoniche e ingegneristiche analizzando gli artefatti di una collezione accademica (seconda metà del XIX secolo), opera scientifica di G. Curioni. La raccolta consta di più di 140 modelli pensati come supporti scientifici per la didattica della Scienza delle costruzioni, di cui Curioni fu figura chiave in Italia. La ricerca qui proposta, possibile declinazione della Terza missione universitaria, promuove la divulgazione e la conoscenza della Collezione Curioni creando un Museo Virtuale che ospiti, all’interno di ambienti di condivisione diversi, i modelli virtuali della collezione, al fine di raggiungere il maggior numero di utenti possibili. Il modello diviene strumento di comunicazione attualizzato ai giorni nostri mediante la reinterpretazione e la rilettura dei manuali e dei modelli, trasformando l’artefatto materico in modello virtuale e introducendo nuove forme di rappresentazione.

Keywords