And (Jun 2022)
Uncanny tales and erethic drawings
Abstract
Dall’arte all’entertainment, dall’antropologia alla semiotica, la fascinazione estetica e narrativa del perturbante, dello sconosciuto e dell’incontrollabile ha attraversato la storia dell’uomo. Mago, artista eretico, demiurgo, alchimista e progettista visionario l’essere umano si scontra da secoli con un viscerale bisogno di interrogare, manipolare e visualizzare topoi che sono al di della sua dimensione ontologica e della sua comprensione, quali la morte, l’aldilà, la generazione della vita e l’origine della stessa, adottando linguaggi letterali e metaforici, e codici di rappresentazione astratti e figurativi. Riprendendo la teoria psicanalitica dell’uncanny, già applicata per spiegare il curioso connubio tra la raffigurazione della vita e della morte nell’arte, e l’idea dell’inanimato che diventa animato grazie ad uno sforzo concettuale ma anche ad un artificio tecnico, l’articolo passa in rassegna le rappresentazioni del perturbante nelle narrazioni sequenziali, nello specifico nei settori dell’illustrazione dell’animazione. Si invita a riflettere, perciò, sul valore di questi ambiti progettuali come forma di espressione psicologica, strumento di indagine sociale ed antropologica e, non meno importante, veicolo di trasmissione di insegnamenti sulla vita, di messaggi profondi e di verità rilevanti sul piano pedagogico. Dopo un rapido excursus tassonomico e metodologico, l’articolo analizza alcuni esempi di narrazioni illustrate e animate per testimoniare la varietà di scelte estetiche e narrative, di tecniche e di modalità di rappresentazione adottate per raccontare, invitare a riflettere o semplicemente visualizzare eventi traumatici e tabu culturali. L’effetto straniante della rappresentazione del perturbante è una sfida estetica e concettuale riconducibile ad un approccio “eretico” dell’arte del disegno, di cui tali rappresentazioni rivelano la vastità di scelte linguistiche adottabili, il valore psicologico e sociale e il potere educativo.