BIO Web of Conferences (Jan 2019)

Evoluzione della tecnica d'innesto su barbatella radicata

  • Perniola R.,
  • Forleo L.R.,
  • Marsico A.D.

DOI
https://doi.org/10.1051/bioconf/20191501024
Journal volume & issue
Vol. 15
p. 01024

Abstract

Read online

In viticoltura, per la realizzazione di nuovi impianti sono utilizzate piante bimembri ottenute in vivaio o direttamente in campo. Negli ultimi anni, allo scopo di ottenere rapidamente nuovi impianti, si sta diffondendo la tecnica dell'innesto su barbatella radicata. Tale tecnica, realizzata in vivaio, prevede l'innesto a tavolino delle marze della varietà scelta su barbatelle radicate di portainnesto di specie di Vitis americane. Dopo un periodo di forzatura e ambientamento in vivaio, le piantine vengono messe a dimora in campo, nello stesso anno di realizzazione dell'innesto. Al fine di valutare tale tecnica, presso il CREA – Viticoltura ed enologia sede di Turi, è stata sperimentata la possibilità di utilizzare due differenti tipologie d'innesto su diversi portinnesti. Per assicurare una buona resistenza del punto d'innesto ed una buona protezione dalla contaminazione e dalla disidratazione è stato utilizzato un materiale di saldatura costituito da una pellicola elastica e semitrasparente. La sperimentazione è stata condotta per due anni, su 12 varietà di uve da tavola di recente costituzione. I risultati hanno mostrato buoni attecchimenti e saldatura dei bionti. Alcune differenze sono state riscontrate sui portinnesti utilizzati e sui tempi di germogliamento dopo l'innesto.