Giornale di Clinica Nefrologia e Dialisi (Nov 2013)

J.F. Kennedy: l'Addison del Presidente

  • Luciano Sterpellone

DOI
https://doi.org/10.33393/gcnd.2013.1006
Journal volume & issue
Vol. 25, no. 1

Abstract

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Il morbo di Addison era stato diagnosticato a John Fitzgerald Kennedy, trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti, già agli inizi del 1940, ma era stato tenuto segreto per ragioni politiche e diplomatiche. Insorto probabilmente negli anni della guerra del Pacifico e trattato con atabrina, esso subì, tuttavia, un aggravamento nell'Ottobre del 1947, quando si temette addirittura l'esito letale. Dall'esame autoptico eseguito nel 1963 in occasione del mortale attentato, risulterà trattarsi di una “sindrome poliendocrina autoimmune di tipo 2 (APS-2)”, che può notoriamente coinvolgere più patologie come “morbo di Addison, ipotiroidismo e altre discrinie”. L'Autoimmune Polyendocrine Syndrome (APS) varietà 2 viene oggi considerata malattia autoimmune contrassegnata, oltre che dalla presenza (costante) di morbo di Addison, anche da tireopatia autoimmune e/o diabete mellito tipo 1. La complessa (e, per l'epoca, ancora incerta) associazione di altri fattori patologici (compresa la depressione) comportò il simultaneo impiego di un congruo numero di farmaci: negli ultimi otto anni di vita Kennedy arrivò a prendere 10–12 farmaci al giorno tra antiflogistici, antidolorifici, steroidi, antianemici, antisettici urinari, miorilassanti, ansiolitici e sonniferi.

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