Slavica TerGestina (Jan 2004)
Danica ilirska i pitanje hrvatskoga kjiževnog jezika
Abstract
Sottoposti a pressanti tentativi di magiarizzazione e consapevoli della debolezza derivante dalla frammentazione dialettale e varietà ortografica della propria lingua, i patrioti croati riuniti nel movimento illirico affrontarono subito il problema di un’ortografia e di una lingua letteraria comuni. La “Danica ilirska”, rivista letteraria creata da Ljudevit Gaj nel 1835, fu un efficace strumento che permise agli illirici di proporre e nello stesso tempo di metter in pratica le soluzioni linguistiche da loro auspicate. Fin dai primi numeri è evidente la necessità degli illirici di procedere con estrema cautela e gradualità nell’introduzione delle innovazioni, poiché dovevano da una parte mascherare di fronte alle autorità quello che era il loro progetto politico (l’unione degli slavi dei Balcani), dall’altra far accettare ai propri connazionali una nuova grafia e una lingua letteraria basata sul dialetto štokavo (l’unico che potesse permettere in prospettiva l’unione con i serbi), con il conseguente sacrificio del kajkavo e del čakavo. Tutta la “Danica” ha un’evidente funzione didatticopatriottica e per quanto riguarda la lingua i suoi compiti sono molteplici: si tratta di valorizzare e restituire dignità alla propria lingua materna, convincere i croati a smettere di usare il tedesco e l’ungherese (ossia le lingue dei nemici), far capire l’opportunità di adottare una lingua letteraria che possa essere utilizzata dal maggior numero possibile di illirici, fare delle scelte che non urtino la suscettibilità nazionale di nessuno dei popoli della futura Illiria e infine, il compito più arduo, far accettare tutto l’insieme di queste proposte.