Formazione & Insegnamento (Dec 2013)

Didattica enattiva: cos’è e cosa può fare

  • Francesca Coin

Journal volume & issue
Vol. 11, no. 4

Abstract

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Il numero di alunni stranieri è in continuo aumento nelle nostre classi. Spesso le differenze interindividuali che essi presentano sono anche più rilevanti di quelle interculturali. Ciò che li accomuna risulta essere troppo spesso legato alle loro difficoltà: a causa di conoscenze limitate della lingua o del sistema scolastico, di esperienze di vita drammatiche, di condizioni economiche precarie nel paese di provenienza o in quello di accoglienza, mostrano più frequentemente degli altri bambini situazioni di fragilità e disagio, sia a livello emotivo-relazionale che scolastico. Ciò di cui questi bambini necessitano è un percorso formativo che tenga conto delle particolarità individuali di ognuno, senza porre sotto una luce di negatività le differenze. La scuola è ormai un luogo multiculturale, in cui la diversità deve rappresentare una parte fondante del sistema e non una minoranza problematica. Un approccio che meglio di altri accoglie la diversità interpretandola come fonte di ricchezza per la creazione condivisa di conoscenza è l’approccio enattivo. Purtroppo l’accostamento tra enattivismo e didattica non è ancora stato studiato a fondo; lo scopo di questo elaborato è quindi di riassumere le caratteristiche essenziali di una didattica di matrice enattiva, per sottolineare come possa risultare utile indossare una “lente enattiva” nell’osservare le dinamiche di relazione e di apprendimento nelle nuove classi multietniche.