Anuac (Aug 2016)
Cosmopolitismi liminari: Strategie di identità e categorizzazione tra cultura e classe nelle occupazioni a scopo abitativo a Roma
Abstract
Le occupazioni a scopo abitativo a Roma vedono un numero elevato di stranieri partecipare attivamente come occupanti, pur se sono poco numerosi nella leadership politica dei movimenti che organizzano gli squat. La presenza degli stranieri, inoltre, è sistematicamente non-marcata nel discorso dei comitati e invece marcata nella rappresentazione dei media. Il saggio ricostruisce alcune delle motivazioni di questa conformazione della presenza straniera nei comitati di occupazione. Da un lato, la loro condizione di stranieri nel sistema italiano di welfare li espone più facilmente all’emarginazione; d’altro canto, la leadership politica dei Movimenti vede negli stranieri (in quanto portatori di una condizione di classe) un bacino di aggregazione per il progetto più latamente politico delle occupazioni (praticare un modello alternativo di vita urbana). Del resto, gli stranieri possono prendere parte alle occupazioni anche come forma autoprodotta di emancipazione sociale, visto che occupare può significare, bene o male, giungere a un possesso abitativo altrimenti inarrivabile. In questa contraddizione di finalità, le occupazioni multietniche diventano spazi cosmopoliti di identità che accettano di trascendere lo specifico etnico per travasarsi in una forma condivisa di identità di classe, tra proletariato rivoluzionario e piccola borghesia alla ricerca della piena integrazione.