Enthymema (Jul 2019)

Ma chi lo conosce William T. Vollmann? Mistero e autocostruzione nelle interviste e nei testi di William T. Vollmann

  • Daniel Lukes

DOI
https://doi.org/10.13130/2037-2426/11920
Journal volume & issue
Vol. 0, no. 23
pp. 36 – 56

Abstract

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La reputazione letteraria di Vollmann si basa su un’immagine dell’autore come devoto alla sincerità, al racconto della verità, e a un’apertura perfino patologica al mondo. Ma così come ci sono artificio e creatività nelle sue opere letterarie, anche le sue interviste lasciano intravedere affascinanti strategie di autocostruzione e occultamento, e un’oscillazione tra il rivelare e il celare, fornendo utili spunti per analizzare le sue opere letterarie sia narrative che saggistiche. Vollmann fa dell’onestà e dell’apertura una virtù, ma si trincera e si costruisce, divertendosi a volte a giocare maliziosamente con la sua identità di autore in uno spazio testuale a metà strada tra realtà e finzione, nascondendo se stesso in bella vista tra le proprie creazioni. Vollmann’s literary reputation rests on an image of him as an author committed to sincerity, truth-telling, and an even pathological openness to the world. But as there is artifice and creativity within his literary works, his interviews also give a glimpse into fascinating strategies of self-construction and concealment, and an interplay between revealing and hiding, which provide useful avenues for parsing his literary works, fiction and non-fiction alike. As Vollmann makes a virtue of honesty and openness, he also self-protects, self-constructs, and at times plays mischievously with an authorial identity in the space between fact and fiction, hiding within the plain sight that he creates.

Keywords