Between (Jun 2016)

From <i>The Count of Montecristo</i> to <i>The Bethroted</i> (to say nothing of </i>Melissa</i>): Italy and television serials during the Sixties

  • Achille Campanile,
  • Gianni Rodari,
  • Ivano Cipriani

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/2504
Journal volume & issue
Vol. 6, no. 11

Abstract

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Come Gianluigi Rossini spiega nel libro Le serie TV, e come questo numero illustra, le tante diverse forme di serialità narrativa hanno via via creato tante diverse forme di dipendenza. Ma una delle più memorabili resta quella innescata dai cosiddetti “sceneggiati” che la nostra Rai manda in onda tra gli anni Cinquanta e i Settanta, dipendenza vissuta pressoché da tutti con la stessa assolutezza, cerimonia laica, passione (e non di rado ossessione) condivisa negli stessi tempi e modi: non solo la fiction di turno spadroneggia indisturbata (oltre a non avere concorrenti alla sua altezza, la televisione consiste fino al 1961 in un solo canale, in due fino al 1979), ma inoltre sprigiona, diversamente dai quiz e dai festival, il fascino garantito del mondo immaginario; e d’altra parte, diversamente dai libri, dai film stessi (e, ovviamente, dalle serie attuali), permette alla collettività di scivolare in questo mondo in simultanea, lo distilla con cadenze regolari nella quotidianità della nazione.

Keywords