Locvs Amoenvs (Dec 2016)

Un «Re di fiori» per Nerone: modelli desunti dalle stampe nelle botteghe sardo-catalane (1488-1518)

  • Enrico Pusceddu

DOI
https://doi.org/10.5565/rev/locus.277
Journal volume & issue
Vol. 14, no. 1

Abstract

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In epoca tardomedievale un modello artistico, inteso come immagine o forma esemplare da imitare e riprodurre, nasceva grazie all’azione innovatrice degli artisti capaci di trasferire in immagini i linguaggi, le suggestioni, i racconti generati dalle esigenze comunicative del proprio sostrato sociale e culturale. A partire dalla seconda metà del XV secolo, con l’avvento sul mercato dei libri stampati, che spesso contenevano illustrazioni, si diffusero negli stessi canali commerciali anche la vendita e lo scambio delle stampe d’immagini prodotte dalle incisioni dei più noti maestri europei. Le stampe potevano essere realizzate attraverso diverse tecniche incisorie; vendute singolarmente o raccolte in cicli tematici, di grande tiratura o di ridotta diffusione; prodotte da lastre incise dalla mano degli stessi pittori o frutto del meticoloso lavoro di copiatura degli orafi o degli incisori che ben presto si specializzarono in queste riproduzioni. Le stampe, grazie alla loro rapida e capillare circolazione, divennero intermediarie privilegiate tra i modelli figurativi ideati dai grandi maestri e l’opera degli artisti attivi fino nelle regioni più periferiche d’Europa, contribuendo, al contempo, ad arricchire e diffondere il dizionario figurativo a disposizione dei pittori tardomedievali. Un’attenta analisi comparativa tra alcune delle immagini contenute nelle stampe degli incisori italiani e Nordeuropei attivi dal 1450 fino al 1518 e le opere pittoriche degli artisti operanti negli stessi anni nelle botteghe sardo-catalane, dimostrerà il pieno inserimento della Sardegna nei vivaci circuiti artistici internazionali che, all’epoca, caratterizzarono gli stilemi tardogotici percorrendo in lungo e in largo tutte le sponde del Mediterraneo.

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