Linguistica (Dec 1991)

Sui pronomi personali di prima e seconda persona plurale in italiano

  • Rosanna Sornicola

DOI
https://doi.org/10.4312/linguistica.31.1.269-278
Journal volume & issue
Vol. 31, no. 1

Abstract

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Nella sua fondamentale Grammatica storica dell'italiano Tekavčić accoglie come spiegazione delle forme pronominali italiane noi, voi una trafila che parte dalle forme nominativo-accusative latine NŌS, VŌS ed esibisce un successivo sviluppo fonetico caratteristico dei monosillabi con uscita in -s, ovvero /si-> /y/. La tesi di una evoluzione di /s/ in posizione finale in /y/, nell'area che include toscano, dialetti italiani centro-meridionali e balcano-romanzo (veglioto, romeno) era già stata avanzata da Reichenkron (1939). In tale area sia parole monosillabiche che polisillabiche presenterebbero questo sviluppo. Ad esemplificare le prime sono chiamate in causa forme come rom. e it. dai < DAS, rom. e it. stai < STAS, rom. e it. poi < POS ( < POST), it. centr. e merid. crai < CRAS, it. merid. ccuy e it. più < PLUS, rom. e it. merid. trei < TRES, oltre per l'appunto, alle forme pronominali rom., vegl. e it. noi < NOS e voi < VOS. Nei polisillabi questo sviluppo si mostrerebbe con minore evidenza, perché qui /y / si sarebbe fusa con la vocale atona precedente, o sarebbe caduta: si pensi all'it. ant. cante (it. mod canti), tosc. sett. canta, rom. cânţi < CANTAS; it. vedi, rom. vezi < VIDES, e così via.

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