Diacronie. Studi di Storia Contemporanea (Oct 2009)
Memorie di confine e identità plurime. Il confine italo-jugoslavo nei racconti di vita dei testimoni: 1943-47
Abstract
Il 15 settembre del 1947, dopo la caduta del fascismo e dopo quattro anni in cui si sono susseguite amministrazioni tedesche, jugoslave e anglo americane, viene definito il confine che divide l’Italia e la Jugoslavia. La creazione di un nuovo confine è sempre un evento traumatico. Il periodo in cui viene deciso il tracciato della linea che dividerà due Stati e due popolazioni, che stabilirà “chi è di qua e chi è di là”, è un periodo di lotte e di scontri. Ma è anche il momento di una scelta definitiva. È il momento in cui gli individui devono confrontarsi con loro stessi, con la loro identità e con quella degli “altri”. Come ha vissuto la nascita del confine la popolazione della Venezia Giulia e in particolar modo quella di Gorizia? Attraverso l’analisi dei racconti di vita si cercherà di studiare la memoria, i ricordi che i protagonisti hanno di quel periodo. Memorie che sono fortemente legate all’identità, alla definizione e percezione di sé. Identità spesso fluide e cangianti. Memorie che sono influenzate anche dalle scelte compiute e dai contesti e gruppi in cui ci si è trovati a vivere. Si cercherà così di mettere in discussione anche alcuni paradigmi che in passato hanno messo al centro delle analisi una netta contrapposizione fra due gruppi nazionali.