Italiano LinguaDue (Sep 2010)
LA SCRITTURA MIGRANTE: LA MIA LINGUA E LA MIA NUOVA LINGUA ITALIANA
Abstract
Acquisire una nuova lingua non è mai un percorso semplice. Il cammino che il migrante deve compiere per apprendere l'italiano è costellato di difficoltà e di ostacoli dovuti ad emozioni contrastanti, al trauma causato dall'esperienza della migrazione, dalle condizioni, spesso di forte disagio, di lavoro, del contesto in cui si trova a svolgere una nuova vita, dalla qualità o meno dell'accoglienza, dalle possibilità reali, sul piano sociale, di integrazione. Lo scopo di questo articolo consiste nel mettere in evidenza il passaggio complesso dalla lingua madre alla cosiddetta lingua adottiva, mostrando come in taluni casi l'italiano, imparato nei corsi per stranieri o a scuola dai più giovani sia divenuto uno straordinario strumento grazie al quale poter evocare il paese d'origine e raccontare il proprio vissuto. Lo scrivere in una lingua diversa permette al migrante non solo di narrare fatti ed esperienze che magari preferirebbe non raccontare nella lingua madre, ma di diventare costruttore di cultura. Learning a new language is never a simple task. The new-comer's experience of learning Italian is marked by difficulties and obstacles caused by contrasting emotions, the trauma from the experience of migration, the often difficult work conditions, the living conditions in the host country, the presence or absence of feeling welcomed, and the real chances for social integration. This paper aims at highlighting the complex passage from the mother tongue to the so-called adopted language, showing how in some cases learning Italian, thanks to courses for foreigners or as children at school, has become a wonderful tool for evoking the home country and telling about life there. Writing in another language allows migrants not only to recount facts and experiences that they might prefer not to tell in their own language, but it is a cultural building block as well.