lo Squaderno (Sep 2016)
Mafia di provincia
Abstract
Al contrario di quanto si tende a credere il “piccolo centro” di provincia potrebbe rivelarsi un luogo molto più normato rispetto alla grande città: autovelox quasi inevitabile appena al di là del cartello che indica la località, zone a traffico limitato e sosta regolamentata (con buona pace dell’illuso in trasferta dal capoluogo), orari più rigidi e marcata connotazione dei locali di ritrovo (per giovani, da aperitivo, da dopocena...). Le stesse relazioni tra le persone sono vincolate al fatto che tutti (o quasi) risultano conosciuti e riconosciuti per un proprio specifico ruolo nella comunità, da quello istituzionale a quello informale. Ed è molto più difficile sottrarsi a quel ruolo per rivestirne uno diverso, anche solo temporaneamente.