Between (May 2021)
Lo slabbrarsi dell'io nelle prose brevi di Tozzi
Abstract
L'articolo considera i modi in cui viene a configurarsi la dinamica psichica nelle prose brevi di Federigo Tozzi, genere di testi che oscilla tra autoriflessione, prosa lirica e racconto, e che risponde a una posizione poetologica di superamento del naturalismo Attraverso un´analisi testuale e intratestuale di motivi e stilemi ricorrenti nelle raccolte Barche capovolte, Bestie, Cose e Persone si rileva che il soggetto che parla nei pezzi confluiti in quelle opere appare esposto al fenomeno di un sovrapporsi dei rapporti fra percepito e immaginato nonché a un confondersi degli stessi limiti spaziali e temporali in cui si pretendono calate le sue esperienze. Questo io avvia una comunicazione con l’altro (con oggetti di una realtà allo stesso tempo interiore ed esteriore considerata animata e provvista d’intenzionalità) per indagare proprio l'enigmatico moltiplicarsi o piuttosto slabbrarsi del sé. Ed è una comunicazione destinata a restare inevitabilmente in sospeso. Nell'elaborazione di quei motivi lascia certamente un segno anche la lettura degli studi psicologici di William James. Dai lavori letterari e dalle lettere di Tozzi appare in modo evidente che alcune delle tesi dello studioso americano, fra cui quelle sulla coscienza, sono da lui accolte con interesse e da lui sottoposte a una libera elaborazione in funzione letteraria, nel rispetto delle proprie posizioni poetologiche.
Keywords