Quaderns d'Italià (Nov 2001)
Le strategie del chiedere nelle «Lettere» di Caterina da Siena
Abstract
Le Lettere di Caterina da Siena sono state più volte studiate sul piano dell’espressione linguistica e delle strategie retoriche, e se ne sono evidenziate tanto le caratteristiche di unitarietà quanto i tratti di variazione in rapporto al destinatario e all’argomento. Lo studio che qui si presenta intende individuare l’incidenza dell’intenzione comunicativa sul variare di lingua e stile lungo il corpus delle Lettere. Si analizzano in particolare i procedimenti messi in atto dalla santa senese per chiedere ai propri interlocutori l’obbedienza al volere divino, l’osservanza di alcune regole comportamentali o, con maggiore energia, l’azione decisa contro i nemici della fede. In tutte le lettere, infatti, un posto centrale e ineliminabile è assunto dalla petitio rivolta in forme adeguate e diverse ai propri destinatari. Il chiedere e l’oggetto della richiesta sono sottolineati ora da un uso sapiente dei verbi volere e pregare, ora dalla sostituzione impercettibile del pronome allocutivo che spersonalizza l’interlocutore, ora dall’alternarsi della prima e della seconda persona in rapporto al contenuto da comunicare. Il rilievo dato a ciò che Caterina chiede, e al modo in cui lo chiede, è senz’altro legato al ruolo profetico della santa, che nelle Lettere, al contrario di quanto avviene nel Dialogo della divina provvidenza, affiora in modo costante. Caterina è profeta, perché profetica è la missione di chi si pone come guida dei cristiani nella loro vita storica ancor prima che nella loro spiritualità, e ogni strategia messa in atto nell’epistolario per ottenere la vittoria del bene è testimonianza di una tale funzione.
Keywords