Formazione & Insegnamento (Aug 2015)

Savoir-vivre. Sostenere una “buona scuola” che comprende la vita

  • Francesco Paolo Calvaruso

Journal volume & issue
Vol. 13, no. 2

Abstract

Read online

L’articolo trae spunto dalla L. 107/2005 e da un recente saggio di Edgar Morin. Una scuola davvero buona necessita di un cambiamento. L’attuale situazione è complesso e la sfida che ne deriva impone di orientare maggiormentelo sforzo educativo sull’insegnare a saper vivere. Formare persone e cittadini vuol dire anche puntare sulla competenza-chiave dell’imparare a imparare e per farlo occorre che le discipline dialoghino di più costituendosi in “scuola di vita e di comprensione umana”. Le Indicazioni nazionali sono il contesto indispensabile per non perdersi nel mare del sapere, ma le indicazioni per gestire la vita richiedono altrettante attenzioni. Gli insegnanti, pertanto, devono farsi guide di un autentico av-viamento alla vita, lavorando alla costruzione di un ponte che ponga in un più stretta relazione scuola ed ambiente. Un nuovo corso per la scuola significa, ricordando Morin, interpretare il ruolo d’insegnante come “maestro d’orchestra”. Apprendere ad apprendere, quindi, come orizzonte di marcia, in cui l’empatia (come categoria pedagogica ed educativa) potrebbe giovare nello spianare nuove strade, per il bene del Paese.