Monaldi Archives for Chest Disease (Jun 2004)

Non-HDL cholesterol predicts coronary heart disease in primary prevention: findings from an Italian a 40-69 year-old cohort in general practice

  • Anna V. Ciardullo,
  • Luigi Azzolini,
  • Massimo Bevini,
  • Tiziano Cadioli,
  • Paolo Malavasi,
  • Alberto Morellini,
  • Monica M. Daghio,
  • Patrizia Guidetti,
  • Manuela Lorenzetti,
  • Carlo Carapezzi

DOI
https://doi.org/10.4081/monaldi.2004.672
Journal volume & issue
Vol. 62, no. 2

Abstract

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Scopo. La frazione lipoproteica denominata “colesterolo non-HDL” viene raccomandata come un indice di rischio coronarico (RC) associata alla dislipidemia combinata ed è stata trovata un utile fattore predittivo del rischio coronarico nei pazienti diabetici. Abbiamo studiato l’associazione tra i fattori di RC noti, incluso la colesterolo non-HDL ed una “condizione di RC elevato”, cioè un “RC a 5-anni >15%” in medicina generale. Metodi. Abbiamo studiato 4085 individui di età 40-69 anni, 489 diabetici e 3596 non-diabetici, appartenenti ad una coorte opportunistica. Sono state utilizzate le statistiche descrittive, e la regressione logistica multivariata aggiustata per età e sesso per i confronti tra i 2 gruppi. Risultati. Circa il 12% dei participanti era diabetico. I confronti aggiustati per età e sesso hanno mostrato che tutte le variabili erano significativamente peggiori nei diabetici rispetto ai non-diabetici (eccetto fumo, colesterolo totale e rapporto colesterolo totale/HDL). I diabetici avevano un “RC medio a 5-anni” più alto dei non-diabetici (18.8±11.9% vs 7.5±6.9%, P15%” (55.4% vs 11.1%, P<0.01). Nei diabetici, le variabili associate ad una “condizione di RC elevato” sono: fumo, pressione arteriosa sistolica (PAS) e colesterolemia non-HDL; nei non-diabetici: fumo, PAS, colesterolemia non-HDL e HDL (inversamente). Conclusioni. Il colesterolo non-HDL – oltre a fumo e PAS – è un forte predittore di una “condizione di RC elevato” sia negli individui diabetici che non-diabetici.

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