Giornale di Clinica Nefrologia e Dialisi (Jan 2018)

Peritonite da Aspergillus Niger in un paziente in dialisi peritoneale automatizzata: caso clinico

  • V. Barbera,
  • L. Di Lullo,
  • P. Felici,
  • R. Mari,
  • T. Viglianti,
  • F. Logias,
  • A. Santoboni

DOI
https://doi.org/10.33393/gcnd.2012.1169
Journal volume & issue
Vol. 24, no. 4

Abstract

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La peritonite fungina rappresenta una grave complicanza infettiva che si manifesta nei pazienti con insufficienza renale cronica in trattamento con dialisi peritoneale. Presenta una mortalità superiore al 25% dei casi (1, 2) ed è responsabile di ‘drop out’ dalla metodica, rimozione del catetere di Tenckhoff ed ospedalizzazione. La diagnosi eziologica viene, spesso, posta tardivamente a causa della aspecificità dei sintomi e segni clinici della FP rispetto alle più frequenti forme batteriche nonché della lenta crescita colturale delle specie fungine. La rimozione del catetere è immediatamente indicata dopo la identificazione microscopica o colturale dei funghi (International Society for Peritoneal Dialysis Guidelines/Recommendation: 2010 update) (4). Per quanto riguarda, invece, la chemioterapia antimicotica, le linee guida internazionali non forniscono chiare indicazioni riguardo la scelta, le dosi e le varie associazioni terapeutiche né per ciò che si riferisce alla durata del trattamento, che talora è necessario proseguire per diverse settimane o mesi. In questo report descriviamo il caso di una signora di 70 anni, in trattamento con APD, che sviluppò una FP da Aspergillus niger. La pronta rimozione del catetere peritoneale e la somministrazione di voriconazolo per via endovenosa portarono a un rapido miglioramento della sintomatologia clinica ed alla completa risoluzione di tale complicanza.

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