Filolog (Jun 2018)
Le traduzioni delle opere di Alba de Céspedes in romeno: aspetti traduttivi e traduttologici
Abstract
Il presente contributo intende fornire un quadro per quanto possibile complessivo delle traduzioni integrali in lingua romena delle opere della scrittrice italo-cubana: Nessuno torna indietro (1938), tradotto nel 1940 da Constantin H. Niculescu (Nimeni nu se mai întoarce), Fuga (1940), tradotto nel 1943 da Mihail M. Ionescu (Fuga) – entrambi i volumi stampati presso l’editore Petre G. Georgescu Delafras, titolare, a partire dal 1920, della Cugetarea - Georgescu Delafras e figura significativa del periodo interbellico –, e Quaderno proibito (1952), tradotto nel 1969 da Aurel Lambrino (Caiet proscris) uscito presso un’importante casa editrice del periodo comunista, Editura pentru Literatura Universală con una prefazione di una prolifica traduttrice, Rodica Adelina Locusteanu. In questo senso, si cercheranno di individuare le motivazioni dei traduttori e di identificare le ragioni dell’apparente perdita di interesse nei confronti della de Céspedes a partire dagli anni ’50, come indicato dal notevole ritardo (17 anni) registrato nella traduzione di Quaderno proibito, ultima versione in romeno di uno dei romanzi della scrittrice. Si delinea così un quadro nel quale è inoltre opportuno sottolineare la mancanza di ristampe delle opere della de Céspedes, fatto che le ha rese difficilmente reperibili e ha inciso in modo negativo sulla fortuna della scrittrice italo-cubana in Romania. Per quanto riguarda gli aspetti traduttivi, ci si soffermerà sulla versione di Aurel Lambrino, con una particolare attenzione alla questione della censura esercitata in ambito editoriale dal regime comunista. L’attività traduttiva e il prodotto risultante verranno discussi secondo una prospettiva analitica e diacronica, in linea con un approccio interdisciplinare indispensabile alla storia e alla critica della traduzione.
Keywords