Revista de Italianística (Jun 2015)
Para um diverso Decameron
Abstract
Che il Decameron sia stato largamente influenzato dalla Commedia dantesca (e anche, in parte, dal Canzoniere petrarchesco) è risaputo. Ma generalmente tale influenza è considerata solo alla stregua di una venerazione di Boccaccio per Dante, senza che ci si sia domandato se Boccaccio anche non intervenga a ridiscutere, in funzione della propria poetica, alcuni assunti basilari del poema dantesco. Il saggio si propone appunto tale compito, tentando di dimostrare come Boccaccio, intervenendo su tali assunti, ne interroghi i principi di fondo, primo tra tutti quello dello statuto di verità, a ogni momento rilanciato da Dante e proposto al proprio lettore, e sottoposto da Boccaccio a un’attenta, e talora critica, verifica. Ciò avviene soprattutto in alcuni brani del Decameron in cui Boccaccio parla direttamente, senza la mediazione dei propri narratori (a esempio, nell’Introduzione alla IV giornata); ma è anche individuabile nelle premesse e conclusioni dei narratori ai propri racconti. In esse l’inattingibilità della verità, e allo stesso tempo la necessità di interpretare la realtà, sottoposta a un incessante scrutinio, si propone come un modello non opposto, ma certo radicalmente e problematicamente altro da quanto suggerito dall’esperienza dantesca
Keywords