Italiano LinguaDue (Jan 2023)

NELLA CLASSE A MICROLINGUE DIFFERENZIATE. PROGETTAZIONE DIDATTICA PER L’ITALIANO LINGUA SECONDA, DI STUDIO E DI SPECIALIZZAZIONE DISCIPLINARE

  • Giulia Iannuzzi

DOI
https://doi.org/10.54103/2037-3597/19715
Journal volume & issue
Vol. 14, no. 2

Abstract

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Questo articolo argomenta la possibilità di contemperare l’apprendimento dell’italiano generale con quello dell’italiano come lingua dello studio e di microlingue specialistiche nella formazione di studentesse e studenti universitari di madrelingua non italiana in corsi di livello A2 e B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue. Dati un monte ore e una classe (quest’ultima con determinati livello di conoscenza in ingresso, provenienza geografica spesso mista, afferenza dei partecipanti a diversi corsi di laurea), come includere in un corso almeno un primo approccio alle microlingue scientifico-disciplinari di interesse delle studentesse/studenti? Il lavoro di progettazione può rispondere a questa domanda concentrando la propria azione sul design del curricolo e di alcune attività didattiche specifiche. Nel delineare questa possibilità, questo articolo intende fornire uno spunto utile a quelle/i insegnanti e coordinatrici/ori che si trovano a operare entro precisi organizzativi, senza voler rinunciare a un’offerta didattica che tenga conto delle plurime dimensioni in cui studentesse e studenti di madrelingua non italiana hanno esigenza di integrarsi, socializzare, autopromuoversi, se si vuole che abbiano, negli atenei della penisola, un’esperienza eccellente. Italian as a second language and as a language for academic and specific purposes. Disciplinary specialisation(s) and language curriculum design in higher education contexts This article discusses the possibility of including Italian for everyday purposes and as a language for academic and specific purposes in courses aimed at achieving levels A2 and B1 of the Common European Framework of Reference for Languages, organised by Italian universities for students whose first language is not Italian. Is it possible to promote an initial approach to scientific-disciplinary languages as part of a language course, given a fixed number of learning hours and classes composed of students of mixed first languages and disciplinary affiliations? The affirmative answer to this question lies in the design of the curriculum and specific learning activities. By outlining these, this article aims to facilitate the work of those teachers and coordinators who find themselves operating within given organisational limits, and trying to take into account the multiple dimensions in which students whose first language is not Italian need to integrate, socialise, and succeed in their studies, if we want them to have an excellent experience in the Peninsula’s universities.