Nóema (Nov 2011)

Nuovo realismo FAQ

  • Maurizio Ferraris

DOI
https://doi.org/10.13130/2239-5474/1413
Journal volume & issue
Vol. 0, no. 2

Abstract

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Il vero punto, nel confronto tra realisti e postmodernisti, non è ovviamente l’affermazione o negazione dell’esistenza del mondo esterno, ma il costruzionismo: quanto incidono gli schemi concettuali nella costruzione della realtà naturale e sociale? Infatti nessun realista negherebbe che l’IVA dipenda da schemi concettuali (il che non significa ancora sostenere che siano puramente soggettivi: l’IVA vale – in linea di principio – per chiunque faccia acquisti in Italia). Quello che il realista si chiede è, appunto, fin dove si spinge l’azione degli schemi concettuali, ed è qui che si manifesta il dissidio tra realisti e postmodernisti. Questi ultimi sono molto più generosi nella lista delle parti di realtà che sono socialmente costruite, al punto da affermare, in taluni casi, che noi non abbiamo mai accesso a un mondo "là fuori”, ma solo con ciò che viene costruito dai nostri schemi concettuali. New Realism FAQ The actual issue at stake, in the confrontation between realists and postmodernists, is not whether you should accept or deny the existence of the external world, but the scope of constructionism: how far conceptual schemes bear on the construction of natural and social reality? Indeed, no realist would deny that the VAT depends on our conceptual schemes, which does not mean that it is purely subjective: you don’t decide whether (or to which country) you have to pay the VAT, it depends on where the purchase takes places. The realist just asks where the sphere of influence of conceptual schemes stops, and here the disagreement with the postmodernists begins. The latter are much more generous in listing the parts of reality that they consider socially constructed, up to maintaining (the most extreme ones) that we do not have any access to the world “out there”, but only to what our conceptual schemes construct.

Keywords