Monaldi Archives for Chest Disease (Jun 2016)

High blood pressure and syncope: orthostatic hypotension as a link

  • Martina Rafanelli,
  • Andrea Ungar

DOI
https://doi.org/10.4081/monaldi.2015.729
Journal volume & issue
Vol. 84, no. 1-2

Abstract

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The prevalence of hypertension increases with the age. Diagnostic criteria are the same as for the young, but in older adults isolated systolic hypertension is more frequent, due to loss of vascular compliance. Blood pressure should be measured on both sides in the seated position, moreover in the supine and upright position to detect orthostatic hypotension. Ambulatory blood pressure monitoring is useful to detect white coat hypertension and masked hypertension, to tailor the treatment and search for diurnal and nocturnal blood pressure pattern abnormalities. Given that frailty can affect the relationship between blood pressure and mortality, the clinician should properly evaluate and monitor physical performance and cognitive status, throughout specific tools, as the Fried Frailty Phenotype, aiming at a systolic blood pressure target between 130 and 150 mmHg. Before starting hypotensive drugs, a careful risk and benefits’ evaluation should be performed given the high risk of hypertension and hypotension consequences and the frequent coexistence of orthostatic hypotension, which predisposes to syncope and falls. Riassunto La prevalenza dell’ipertensione arteriosa aumenta con l’età. I criteri diagnostici sono gli stessi previsti nel giovane, nell’anziano tuttavia si osserva più frequentemente ipertensione sistolica isolata, dovuta a perdita dell’elasticità vascolare. Ai fini diagnostici, la misurazione della pressione arteriosa bilateralmente in posizione seduta, deve essere integrata con la ricerca di ipotensione ortostatica. Il monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24h è indicato per la conferma diagnostica, per la ricerca di “white coat hypertension” e “masked hypertension”, per monitorare la risposta terapeutica e ricercare alterazioni del ritmo circadiano. I benefici della terapia antiipertensiva sono noti, tuttavia un trattamento troppo aggressivo si è dimostrato dannoso, rendendo la gestione dell’ipertensione arteriosa nell’anziano ancora più complessa. Data l’influenza della fragilità sulla relazione tra pressione arteriosa e mortalità, il clinico dovrebbe avvalersi di adeguati strumenti per la definizione di performance fisica e cognitiva ed il monitoraggio nel tempo, mirando ad un target di pressione arteriosa sistolica compreso tra 130 e 150 mmHg. Rischi e benefici della terapia antiipertensiva dovrebbero essere attentamente valutati prima di intraprendere un trattamento, data la possibilità di eventi correlati sia all’ipertensione che all’ipotensione e la frequente coesistenza di ipotensione ortostatica, che incrementa il rischio di eventi sincopali e cadute. Nell’anziano iperteso con storia di sincope e cadute il trattamento dovrebbe quindi essere intrapreso una volta confermata la diagnosi, mirando ad un target pressorio più contenuto e con una scelta ponderata dei principi attivi.