Revista Ítalo-Española de Derecho Procesal (Oct 2018)
Il ne bis in idem: un principio alla ricerca di un centro di gravità permanente
Abstract
Negli ultimi anni il principio del ne bis in idem si è conquistato un ruolo di primissimo piano nella giustizia penale, divenendo un formidabile banco di prova per la tenuta del sistema. La regola per cui è vietato sottoporre a processo due volte la stessa persona per il medesimo fatto rappresenta indiscutibilmente un principio indefettibile di civiltà giuridica negli stati moderni. È però indubitabile che è di recente, probabilmente anche per le numerose sollecitazioni provenienti dalle Corti europee, che di ne bis in idem si è tornati a parlare insistentemente. L’importante e vorticosa elaborazione giurisprudenziale, interna e sovranazionale, è il segnale della non ancora raggiunta stabilità del principio: si tratta chiaramente di un ambito in cui non sarà facile mettere un punto definitivo, anche perché esso rappresenta un crocevia delicatissimo di esigenze profondamente diverse e tutte in una certa misura comprensibili: l’irrinunciabile dovere di evitare accanimenti persecutori sull’imputato quando è stata pronunciata l’ultima parola nel processo e l’indispensabile impegno a fare giustizia. Chi si avvicina a questo tema non può che oscillare tra fascinazione e stordimento dato che quando si crede di cominciare a intravedere dei punti fermi, l’orizzonte è già in cambiamento. Lo studio si propone di approfondire la garanzia del ne bis in idem limitatamente alla sua dimensione interna, alla luce della più recente giurisprudenza europea, fotografando lo status quo, cercando di capire a che punto siamo, che direzione stiamo prendendo e che prospettive ci potrebbero essere.