INFAD (Jul 2023)

L'dentità dell'adottato come un puzzle

  • Rosalba M.S. Mirci

DOI
https://doi.org/10.17060/ijodaep.2023.n1.v1.2543
Journal volume & issue
Vol. 1, no. 1

Abstract

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La ricerca delle origini da parte della persona adottata costituisce un passo cruciale nel cammino verso la costruzione della sua personalità. La costruzione dell’identità dell’adottato è un argomento dibattuto dalla letteratura scientifica. È un ostacolo allo sviluppo della personalità dell’adottato riuscire a fondere le due culture, quella del Paese di origine e quella del Paese ospitante? O è di gran lunga più desiderabile che l’adottato si riconosca solo nella cultura del Paese dei genitori adottivi. L’adozione risente di una contaminazione adulto-centrica. Si indugia a volte nell’utile compito di fornire ai genitori adottivi strumenti utili per il superamento di criticità che si possono incontraredurante l’integrazione del nuovo nucleo familiare nella comunità di appartenenza. All’interno del nuovo nucleo familiare però dev’esser data priorità all’adottato, al suo benessere psicologico e alla sua capacità di riconoscersi nella comunità accogliente. Il fenomeno è anche preso in considerazione dalla giurisprudenza europea che riconosce il diritto all’identità della persona adottata come diritto fondamentale della persona e che predispone all’uopo una serie di strumenti di protezione. Ad oggi, tuttavia, le indicazioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che esortano i legislatori nazionali a intervenire sulla questione, sono rimaste pressocchè senza risposta, lasciando invariata la situazione di incertezza. È necessario che la comunità adulta, gli adulti significativi e i professionisti dell’adozione, proteggano adeguatamente il diritto fondamentale all’identità della persona adottata, comprendano come meglio proteggerla e avviino percorsi specifici per il post-adozione in grado di affrontare problemi critici che si presentano anche molti anni dopo la chiusura formale dell “evento di adozione”

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