Formazione & Insegnamento (Apr 2023)

Cultura della differenza e della diversità attraverso la corporeità

  • Manuela Valentini,
  • Paola Donatiello

DOI
https://doi.org/10.7346/-fei-XXI-01-23_33
Journal volume & issue
Vol. 21, no. 1

Abstract

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Facile scrivere la parola “cultura” meno metterla in atto; la situazione si complica poi se aggiungiamo i concetti di differenza e diversità. Ancora più controverso si fa il discorso se affianchiamo ai termini cultura, differenza, diversità la parola corpo: sembrano quattro parole d’uso quotidiano, teoricamente facili da decodificare, mentre nella pratica implicano una serie di significazioni altre, non sempre conciliabili. Il presente articolo mira a favorire la lettura, da parte dei professionisti dell’educazione e della cura, delle differenze, ponendo attenzione sulla mediazione del linguaggio analogico, inteso come facilitatore di interazioni tra Persone, ambienti, esperienze, vissuti sentiti e interiorizzati; è facile assemblare questi concetti, ma, nonostante i progressi e gli studi, non sempre si è in grado di attivare buone prassi. Lo schema corporeo ci accompagna in tutta la nostra esistenza con tappe che si caratterizzano, particolarmente, in età evolutiva, ma anche nei successivi anni di vita, adulta e terza età, perché, inevitabilmente, la nostra identità corporea dovrà ri-elaborarsi, ri-strutturarsi, ri-organizzarsi adeguatamente, in quanto il corpo ci identifica, è la nostra carta di identità che ci colloca nel mondo: siamo nel mondo. Tutti i corpi sono diversi così come le personalità, ognuno è unico nella forma mentis: tale unicità è ciò che ci caratterizza e ci contraddistingue. Per questa ragione vogliamo con determinazione focalizzarci sul grande apporto del linguaggio non verbale nella formazione/educazione/crescita/vita di tutti e di ciascuno, a prescindere dalla propria condizione fisica, psichica, sociale, culturale.

Keywords