Formazione & Insegnamento (Aug 2018)
La lettera incarnata. Studio di caso
Abstract
Partendo dal presupposto che la lettura non è un dono bensì una relazione che si stabilisce tra il sé ed il segno, ci accostiamo al tema della literacy come strumento di partecipazione, inclusione ed equità nell’attuale società attraverso una considerazione circa l’attitudine con la quale un bambino, nel primo biennio della scuola primaria, si avvicina all’apprendimento della lettera, definita incarnata (Del Vento, 2017). Secondo il pensiero di Fagiani (Sri Rohininandana Das, 2007), quest’atteggiamento può essere considerato un’energia madre, già vivo in noi al momento della nascita e derivato dal rapporto tra la vitalità del padre e quella della madre. Il concetto di forza sorgente ha origini remote, è già presente nelle culture arcaiche. È compito della scuola del XXI secolo creare presupposti che, attraverso la corporeità ed un setting di lavoro dinamico ed olistico, permettano di far emergere all’esterno vigorie interne. L’aula scolastica statica diviene, per mezzo di movimenti ritmici dei banchi, programmati ed ancorati dall’insegnante a sensazioni positive, un contesto valorizzante e socializzante sia per il singolo che per il gruppo. È il moto del corpo, unito ad un ritmo mentale costruito e condiviso, che favoriscono l’apprendimento. Docente e studenti sono en motive, nel motivo (Del Vento, 2017).