M@GM@ (Dec 2022)

Triplice forza trasformativa della narrazione autobiografica nell’ultimo discorso di Socrate

  • Goda Bulybenko

Journal volume & issue
Vol. 20, no. 03

Abstract

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In questo contributo è analizzato il passaggio autobiografico del Fedone (96a-102a) ipotizzando che la sua importanza si riveli, in primo luogo, attraverso l’identificazione e la definizione della posizione strategica essenziale che la narrazione di sé assume all’interno dell’ultima conversazione tra Socrate e i suoi amici. In secondo luogo, tale impatto determinante della decisione, da parte di Socrate, di raccontare il proprio passato dopo lo smarrimento dei presenti e prima dell’ultima nonché decisiva argomentazione sull’immortalità dell’anima, è imputabile alla forza trasformativa che contraddistingue la suddetta narrazione e che consiste, più precisamente, a) nel momento empatico intellettuale che evidenzia la necessità ontologica di «rifugiare in certi postulati e considerare in questi la verità delle cose che sono» (100a); b) nel processo dell’autoverifica che coincide con l’elaborazione di un metodo di costruire i logoi simile a una zattera, partendo da un postulato, «quello che ti sembri il migliore fra quelli che sono elevati, via via fino a che tu non pervenissi a qualcosa di adeguato» (101d); c) lo spostamento del vettore conoscitivo dentro l’uomo, ossia la sua anima, «e considerare che il pericolo, ora, sembrerebbe terribile, se non si ha cura di essa» (107c).

Keywords