Vox Patrum (Dec 2000)

Początki chrześcijańskiej nauki o wcieleniu w pismach Ojców Apostolskich

  • Leszek Misiarczyk

DOI
https://doi.org/10.31743/vp.7228
Journal volume & issue
Vol. 38

Abstract

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S. Ignazio di Antiochia polemizzando con i doceti giudaizzanti difende energicamente la realta dell'incarnazione sottolineando che Cristo ha assunto una vera e non fittizzia carne umana, e nato veramente dalla Vergine Maria dalla stirpe di Davide, veramente pati sulla croce, veramente e morto e risorto nei tempi di Ponzio Pilato e di Erode. Perfino dopo la sua risurrezione si e comportato hos sarkikos. Ignazio prende come punto di partenza delle le sue riftesioni sull'incarnazione di Cristo la realta delle sue sofferenze e della morte sulla croce negati dalle correnti del pensiero che con difficolta accettavano il Messia sofferente. Vescovo di Antiochia non adopera mai il termine soma per descrivere la vera carne di Cristo, ma sempre sarks intendendo con quest'ultimo la vera natura umana di Cristo. Egli difende quindi anche contro i sudetti doceti giudaizzanti e le speculazioni gnostiche la realta sia della vera natura umana che quella divina in Cristo. Di conseguenza il termine agennetos lo riferisce non alla persona di Dio Padre come sara fatto piu tardi, ma alla natura di Cristo. Il mistero dell'incarnazione Ignazio lo descrive secondo lo schema pneuma-sarks; intendendo con pneuma la natura divina e con sarks la natura umana di Cristo. Infine nel suo testo chiave definisce Cristo perfino come en sarki genomenos theos. E' importante notare che nelle Lettere di Ignazio troviamo l'esempio di una cristologia pneumatica conforme ai dati della rivelazione, quindi „ortodossa".

Keywords