Disegnare con (Jul 2015)

La “misura alessiana” di Perugia

  • Paolo Belardi,
  • Luca Martini

Journal volume & issue
Vol. 8, no. 15
pp. 1 – 19

Abstract

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“Con proportioni et misure, (…) con tutto l’ordine, e’ decoro d’architettura che si conviene”. L’inciso, vergato da Galeazzo Alessi (1512-1572) nel proemio del Libro dei Misteri (1565-1569), tradisce in modo più che eloquente il DNA profondamente classico del maestro umbro. Né avrebbe potuto essere diversamente, visto che la formazione alessiana chiama in causa precettori come Giulio Danti e Giovanni Battista Caporali. In tal senso, il contributo proposto intende presentare gli esiti di una ricerca dedicata, fondata su una campagna di rilievo architettonico volta a indagare le ragioni estetiche, metriche e geometriche che governano non solo la composizione, ma anche la dislocazione strategica delle microarchitetture disseminate da Alessi nel centro storico perugino (loggiato anteriore del Palazzo dei Priori, 1545-1547; ex chiesa di Sant’Angelo della Pace, 1545-1548; taglio viario di via Nuova, 1547; ex chiesa di Santa Maria del Popolo, 1547; monastero di Santa Caterina, 1548; cappella del Santissimo Sacramento nel duomo di San Lorenzo, 1557; portale del lato meridionale del duomo di San Lorenzo, 1568). Il che ha consentito di dimostrare che gli edifici alessiani sono tutt’altro che occasionali, in quanto incarnano l’attuazione sistematica di un piano demiurgico (di cui è perduta la memoria documentaria, ma di cui sopravvive l’evidenza fisica), concepito da Paolo III Farnese, perpetrato da Alessi e finalizzato alla trasformazione dell’intricata acropoli medievale in un’intrigante cittadella farnesiana. Fino a una scoperta imprevista. Infatti, l’integrazione delle strumentazioni tradizionali con strumentazioni avanzate quali il laser scanner e il georadar, segnatamente nell’attività di rilievo architettonico dell’area centrale ricompresa tra corso Vannucci e piazza del Sopramuto, ha permesso di avanzare ipotesi inedite sulla genesi dell’antica via Nuova (attuale via Mazzini): forse il primo spazio pubblico moderno della storia dell’architettura, certo il primo spazio pubblico moderno della storia di Perugia. Uno spazio pubblico interrotto, ma che anche nella sua forma incompiuta risulta a dir poco sorprendente, saldando in un tutt’uno la platea magna e la platea minor della città medievale.

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