Formazione & Insegnamento (Sep 2013)
La dimensione emozionale nel processo di insegnamento-apprendimento
Abstract
L’apprendimento è un processo che esaurisce il suo obbligo istituzionale dalla scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado. Le difficoltà che si possono incontrare durante gli anni scolastici, nonostante siano di diversa natura, hanno ricadute dirette sul rapporto che il soggetto instaura con la disciplina di studio e, sebbene non vi sia una sistematica relazione tra il modo in cui essa venga percepita e la prestazione che ne deriva, la ricerca ha evidenziato l’importanza della dimensione emozionale nel momento in cui viene certificata una competenza in un contesto educativo. Essa influisce fortemente sull’intero processo di insegnamento-apprendimento e porta lo studente a percepire se stesso ed il contesto a seconda delle situazioni esperite. La percezione del rapporto tra i due si costruisce e si modifica anch’essa in base alle emozioni, ai sentimenti e agli stati d’animo vissuti quotidianamente dal soggetto. Tali aspetti possono condizionare tanto la concezione delle singole discipline, quanto quella dell’intera esperienza scolastica. Comprendere e analizzare il rapporto emozionale tra lo studente ed il sapere deve essere interesse deontologico di qualsiasi insegnante, il quale svolge un ruolo fondamentale di mediazione. In questo modo è realmente possibile aiutare l’alunno a vivere l’esperienza scolastica in maniera positiva, senza il rischio di promuovere in lui sentimenti ed emozioni ostacolanti. Nel panorama pedagogico-didattico è possibile individuare una chiara denuncia del generale e graduale disagio degli studenti nei confronti delle diverse discipline di studio. Questo problema, infatti, ha ricadute dirette sul tema della dispersione scolastica e su quello dell’educazione permanente. Entrambi gli aspetti pongono al centro l’individuo e la necessità di salvaguardarne la sua continua formazione, tanto nel corso degli anni scolastici, quanto al temine degli stessi.