Rivista di studi e ricerche sulla criminalità organizzata (Apr 2016)

Il maxiprocesso di Palermo

  • A cura di Sarah Mazzenzana

DOI
https://doi.org/10.13130/cross-6975
Journal volume & issue
Vol. 2, no. 1
pp. 117 – 169

Abstract

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Il 10 febbraio di trent’anni fa si apriva a Palermo il primo Maxiprocesso contro Cosa nostra, in assoluto uno degli eventi giudiziari più importanti nella storia d’Italia. Per la prima volta vennero sfruttate estesamente le possibilità offerte dalla legge Rognoni- La Torre. La “Rivista” ripubblica qui alcuni stralci dell’ordinanza di rinvio a giudizio, alla quale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino attesero, per ragioni di sicurezza, rifugiati nell’isola dell’Asinara. Viene ricostruita la realtà disvelata dai racconti di Leonardo Vitale, di Giuseppe Di Cristina e soprattutto di Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno. Sono brani che, anche riletti oggi, mantengono una propria potenza narrativa, perfino una certa solennità. Il Maxiprocesso si sarebbe chiuso dopo alterne vicende, il 30 gennaio del 1992, con la condanna all’ergastolo in Cassazione della cosiddetta Cupola di Cosa nostra. Per la prima volta in centotrent’anni di storia nazionale i boss mafiosi avrebbero conosciuto la condanna a vita in via definitiva. Dopo pochi mesi avrebbero risposto con le stragi, uccidendo platealmente i due principali estensori dell’ordinanza.