Formazione & Insegnamento (Apr 2020)
Giovani albanesi di seconda generazione raccontano i loro percorsi di vita
Abstract
I ragazzi italiani di oggi sono eterogenei dai tratti somatici al colore della pelle, alla lingua parlata in casa e alla religione praticata. Alcuni sono nati all’estero, fuori dai confini nazionali, e taluni pur essendo nati sul territorio nazionale non sono ancora cittadini italiani. Ma allora sorge spontanea la domanda: chi sono? Si tratta delle cosiddette seconde generazioni, ovvero i figli di quei migranti, che dalla metà degli anni ’70, hanno visto nell’Italia un paese che poteva dare futuro a loro e ai loro figli. Il tema delle seconde generazioni è centrale in dibattiti politici, sia europei che nazionali, per quanto riguarda cittadinanza, integrazione, inclusione sociale; ma non solo, ha risvegliato anche l’interesse di studiosi e ricercatori impegnati in migration studies sia in Europea che in America. Oltreoceano la seconda generazione è stata oggetto di studio fin dai tempi della School of Chicago, quando gli studiosi cominciarono ad interessarsi dei figli dei migranti europei. In Europa e, specialmente, in Italia, dove il fenomeno migratorio è relativamente recente, la ricerca sulle seconde generazioni è iniziata solo dagli anni ‘90. Il presente contributo illustra una ricerca condotta in Alto Adige nel 2019 con l’intento di indagare identità e desideri di ragazze di seconda generazione con origini albanesi. Peculiare risulta proprio l’ambiente, in cui queste ragazze nascono e crescono, l’Alto Adige, una terra di confini abitata da tre gruppi linguistici diversi già a confronto sul tema dell’identità etnica.