Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy (Oct 2003)
Confronto tra la microteriofauna di vari ontaneti dell'Alto Adige
Abstract
Tra il 1996 ed il 2002 sono stati condotti studi su distribuzione e struttura delle comunità di micromammiferi in vari ontaneti della provincia di Bolzano. Le aree di studio comprendevano quattro piccoli frammenti di ontaneti lungo l?Adige (da 220 a 260 m) e cinque biotopi più estesi lungo altri corsi fluviali della provincia (<em>Alnetum glutinosae</em>/<em>Alnetum incanae</em> 850-1.130 m s.l.m.). Le indagini sono state effettuate con 100 trappole a vivo tipo ?Longworth? lasciate in posto per tre o quattro giorni. In genere nell?Alto Adige gli ontaneti costituiscono gli ambienti più ricchi di micromammiferi con un valore medio di numero di specie pari a 6,0 e un valore medio di densità di 16,3 individui/100 notti trappola. Le rive dell?Adige invece presentano una microteriocenosi abbastanza povera. Tra Merano e Salorno il fiume è completamente rettificato e circondato da frutticoltura intensiva, autostrade e ferrovie. Queste circostanze offrono spazio solo a poche specie generaliste con un valore medio di numero di specie che raggiunge il valore di 2,0 e con altrettanto basse densità (valore medio 2,7 individui/100 notti trappola). Mentre gli ontaneti del livello montano sono dominati da <em>Clethrionomys glareolus</em>, lungo l?Adige la specie prevalente sembra essere <em>Apodemus flavicollis</em>. Oltre a questa si trovano regolarmente <em>A. sylvaticus</em>, <em>Microtus arvalis</em> e <em>Crocidura suaveolens</em>. Gli ontaneti delle quote più alte invece vengono frequentati da <em>Microtus agrestis</em>, <em>Sorex araneus</em> e qualche individuo di <em>Apodemus</em>. Specialisti come <em>Neomys fodiens</em> oppure <em>N. anomalus</em>, che si incontrano regolarmente in molti ambienti umidi della provincia di Bolzano, finora non sono mai stati riscontrati lungo l?Adige. È probabile che i pochi frammenti di ontaneti della Val d?Adige, in assenza di ?corridoi? con altri ambienti naturali, siano diventati oramai difficilmente raggiungibili da animali poco mobili come i micromammiferi. Solo specie generaliste come <em>A. flavicollis</em>, <em>A. sylvaticus</em> o <em>M. arvalis</em>, che riescono a sopravvivere anche nei meleti del fondovalle, sono in grado di utilizzare queste ?isole?.